Penetration test NIS2

Penetration Testing: una risorsa fondamentale per la conformità alla NIS2

Penetration Testing: una risorsa fondamentale per la conformità alla NIS2

Penetration Testing: una risorsa fondamentale per la conformità alla NIS2

05-11-2024

La sicurezza informatica è diventata una priorità assoluta per le aziende europee, soprattutto con l’entrata in vigore della Direttiva NIS2.

NIS2 (Network and Information Systems 2) non è solo un aggiornamento della sua versione precedente (Direttiva NIS abrogata a decorrere dal 18 ottobre 2024), ma un’evoluzione normativa che impone standard di sicurezza ancora più elevati per le infrastrutture critiche all’interno dell’Unione Europea.

Cosa cambia con la NIS2?

La Direttiva NIS2 estende il campo di applicazione della normativa, includendo un numero maggiore di settori, tra cui fornitori di servizi digitali, infrastrutture sanitarie e amministrazioni pubbliche. Il suo obiettivo è garantire che le organizzazioni, grandi e piccole, siano preparate a rispondere e prevenire attacchi informatici in modo efficace. Con l’abrogazione della precedente direttiva, la NIS2 introduce requisiti più rigorosi per la gestione del rischio e impone sanzioni più severe in caso di mancata conformità.

Tuttavia, per rendere operativi molti degli obblighi previsti dalla NIS2, tra cui la notifica degli incidenti e l’implementazione di misure di sicurezza, sarà necessaria l’emanazione di ulteriori atti normativi. Questo rende evidente come le aziende e le pubbliche amministrazioni possano concentrarsi su una pianificazione attenta, seguendo il dettato normativo previsto nel decreto di recepimento della direttiva.

 

Cos’è il Penetration Testing?

Tra le novità più significative introdotte dalla NIS2 troviamo l’obbligo per le organizzazioni di implementare misure di sicurezza avanzate, come il penetration testing.

Il penetration testing, o pentest, è un’attività che consiste nel simulare attacchi informatici reali per valutare la sicurezza di un sistema, una rete o un’applicazione. Andando oltre il vulnerability assessment, che identifica potenziali vulnerabilità, il penetration testing cerca di sfruttarle per capire fino a che punto un attaccante potrebbe compromettere un sistema. L’obiettivo non è solo trovare debolezze, ma testare l’efficacia delle misure di sicurezza esistenti.

Il penetration testing viene condotto da professionisti della sicurezza informatica, spesso definiti ethical hackers, che utilizzano tecniche simili a quelle impiegate da cybercriminali per identificare punti deboli, testare le difese e fornire alle aziende un quadro dettagliato delle aree critiche che necessitano di intervento.

L’importanza del Penetration Testing per la conformità alla NIS2

  1. Gestione del rischio proattiva

La NIS2 pone grande enfasi sulla gestione del rischio. Il pentest si rivela uno strumento indispensabile per:

– Identificare vulnerabilità nascoste nei sistemi

– Valutare l’efficacia delle misure di sicurezza esistenti

– Fornire dati concreti per il registro delle vulnerabilità richiesto dalla direttiva

  1. Miglioramento della gestione degli incidenti

Un piano di gestione degli incidenti robusto è un altro requisito chiave della NIS2. I pentest contribuiscono a:

– Simulare scenari di attacco realistici

– Testare la prontezza delle squadre di risposta agli incidenti

– Identificare lacune nei processi di risposta e recovery

  1. Conformità normativa

La NIS2 non è un obiettivo una tantum, ma richiede una conformità continua. I pentest periodici aiutano a:

– Mantenere un alto livello di sicurezza nel tempo

– Adattarsi alle nuove minacce emergenti

– Dimostrare alle autorità competenti un impegno costante verso la sicurezza

Benefici del Penetration Testing per le infrastrutture critiche

Le infrastrutture critiche, come energia, trasporti, sanità e comunicazioni, sono particolarmente vulnerabili agli attacchi informatici. La NIS2 sottolinea la necessità di proteggere queste risorse per garantire la continuità dei servizi essenziali. Implementare il penetration testing regolare consente a queste organizzazioni di:

  • Identificare e mitigare rischi prima che possano essere sfruttati da attori malevoli.
  • Migliorare la consapevolezza interna sulla sicurezza, fornendo ai team IT dati concreti sulle potenziali falle di sicurezza.
  • Rafforzare la fiducia dei clienti e delle autorità di regolamentazione, dimostrando l’impegno proattivo nella protezione dei sistemi.

 

Essere pronti alle nuove sfide della sicurezza informatica

La Direttiva NIS2 rappresenta una svolta cruciale per la sicurezza informatica nell’Unione Europea. Per le organizzazioni che operano in settori critici, il penetration testing non è solo una buona pratica, ma una componente essenziale per garantire la conformità normativa e la protezione delle infrastrutture digitali. L’automazione del pentest, in particolare, offre un modo scalabile ed efficiente per mantenere un alto livello di sicurezza in un ambiente di minacce in continua evoluzione.

Sfruttare questa tecnica avanzata permette non solo di identificare le vulnerabilità, ma anche di migliorare la resilienza complessiva contro attacchi sempre più sofisticati.

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